L'Art Nouveau da cui l'italiano Stile Liberty deriva è un movimento di rottura che guarda al rinnovamento estetico, in linea con un'epoca nella quale si affermano definitivamente i commerci internazionali e l'industria multinazionale, principali motori della società contemporanea.
Tra le numerose rotture rispetto al passato e le palesi contraddizioni che questo complesso fenomeno artistico comporta vi è il primo passo, timido ma risoluto, verso l'emancipazione della donna per il raggiungimento delle pari opportunità .
Il Liberty affonda le radici nel grande crogiolo culturale europeo dell'Ottocento, quando la qualità della vita e le abitudini quotidiane generano una classe agiata dedita al godimento delle opere d'arte per il semplice piacere di gustarle in un circuito privato fatto di amicizie, sentimenti comuni ed esclusività. I membri di questa èlite agiscono in maniera del tutto simile ai collezionisti dell'Antichità che, arricchiti dal latifondo o dalla mercatura, acquisivano o commissionavano opere d'arte per il gusto di possederle ed esporle nelle loro abitazioni, magari costruite secondo i modelli delle residenze dei sovrani ellenici.
Per enfatizzare questo collegamento ideale tra realtà sociali distanti venti secoli, la mostra organizzata dal Museo Archeologico del Canavese indaga a fondo il parallelismo culturale che accomuna le due esperienze.
La mostra e il volume che l'accompagna propongono un percorso che partendo da una sezione espositiva atta a documentare il collezionismo antico, prosegue con un percorso sviluppato all'interno degli aspetti più significativi del Liberty internazionale, ove sono esposte opere d'arte provenienti da quasi tutti i paesi d'Europa e d'America, proposte al pubblico in una suggestiva aggregazione.