Il volume accompagna la mostra dall’omonimo titolo e pubblica, per la prima volta in un unico corpus, i materiali a tema erotico e dionisiaco del Museo di Antichità di Torino.
L’opera, curata da Gabriella Pantò, si compone di alcuni contributi specialistici che affrontano il tema da diversi punti di vista, che vanno dai simposi dionisiaci greci all’erotismo inteso come intrattenimento per l’idillio e l’alcova, senza trascurare l’abitudine antica di indossare amuleti come preghiera apotropaica o le invocazioni della divinità quale dispensatrice di fertilità, fino alla memoria della sessualità come viatico per la vita ultraterrena. Conclude l’opera un saggio di Anna Maria Riccomini sul recupero del gusto antico durante il Rinascimento, come colto godimento estetico, ove si pubblicano alcuni marmi antichi appartenuti alla collezione di Cesare Gonzaga, insieme ad altre opere rinascimentali sullo stesso tema.
Tra le schede relative ai materiali, che il volume propone, trovano posto anche rinvenimenti recenti da Pollenzo e Vercelli, che afferiscono a ricerche attivate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte in anni più recenti, nonché un vaso attico (falso ottocentesco), oggetto di un recente sequestro del Nucleo Tutela del Patrimonio dell’arma dei Carabinieri.
Il volume, interamente a colori, è corredato da un ricco apparato iconografico e atto ad illustrare i materiali in esposizione.