Il volume è scaturito dalle indagini condotte dal Laboratorio del Polo Museale del Canavese di Cuorgnè, con il concorso di molti specialisti e di esperti internazionali del calibro di Martin Kemp e Jaques Frank.
L’opera consiste in un dipinto su tavola di pioppo composto da un unico massello dalle dimensioni di 58,5x42,5 cm, contenuto in una notevole cornice rinascimentale a edicola, balzato agli onori delle cronache internazionali quando venne scoperto da un gallerista di Savona nel 1939.
Il dipinto venne osannato ed esposto in mostra alla grande mostra Leonardesca di Milano quando il grande critico d’arte e catedratico di Storia dell’Arte Adolfo Venturi la vide ebbe a scrivere: «Ho piacere di avere vissuto tanto da poter vedere quest’opera meravigliosa». Tutte le principali testate giornalistiche del mondo dal Times alla Pravda esaltarono la scoperta del dipinto del grande maestro che seguiva ben cinque schizzi con lo stesso tema.
Dopo quell’evento il quadro con la sua preziosa cornice scomparve per ricomparire sessantacinque anni dopo in una breve mostra finendo poi tra le disponibilità del Museo cuorgnatese che l’ha presentata al pubblico dimostrando che si tratta di un falso colto ottocentesco e sfatando i miti sorti intorno all’opera.