George Bernanos sosteneva che "non si è capito nulla del mondo moderno se non si è compreso che è una lotta continua contro la vita interiore".
Non siamo negatori del progresso e del vivere veloce, a condizione che non si leda lo spazio vitale dell'anima.
La pittura, arte visiva per eccellenza, costituisce l'antidoto efficace e dolce per una salutare sosta di riconoscente contemplazione nel colore. E gli artisti canavesani fra Otto e Novecento, costituiscono, nella loro straordinaria fecondità e attualità, il caleidoscopio figurativo e morale di un'identità dalle radici antiche e vive.
Questi sentimenti sono avvertiti e condivisi dai canavesani di oggi come dimostra l'antologia realizzata dagli animatori della "Cesma - Formazione e Cultura" che, con la collaborazione della città di Cuorgnè e il centro Corsac, ha saputo mettere assieme una significativa collezione di rare opere di eccellenza per un confronto che da troppo tempo non si era più offerto ai visitatori delle pur tante mostre piemontesi di pittura.
Un'antologia seria e affascinante per un catalogo dell'anima che speriamo possa rinnovarsi di anno in anno, per quanti ancora vogliono riconoscersi in una visione vera e semplice, ma profonda, del nostro mondo. Perchè del "bello" oggi c'è forse più bisogno che del "pane quotidiano".
Marco Albera