La lampadina a bulbo è uno degli oggetti-icona della società industriale: nel XIX secolo ha rappresentato una delle più importanti invenzioni e successivamente è forse stata uno degli elementi tecnici prodotti in maggior numero e diffusi a tutte le latitudini. L'universalità del suo impiego in molti campi, l'apparente semplicità dei suoi elementi costitutivi, l'estrema facilità d'impiego rendono la lampada elettrica a incandescenza uno strumento di uso comune e di facile costruzione, piuttosto che il prodotto di una tecnica raffinata.
Dalle prime lampade di Swann, Edison, Cruto, ecc. a quelle dei giorni nostri, il suo perfezionamento è strettamente legato alle invenzioni che hanno avuto origine nei settori della chimica e della metallurgia.
In occasione di ESOF 2010 nell'ambito delle iniziative per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica promosse dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (legge 6/2000), il Centro Museo e Documentazione Storica del Politecnico in collaborazione con il museo Sogno di luce: la lampadina di Alessandro Cruto' di Alpignano (TO) ha dato vita a una mostra su questo simbolo dell'elettricità, di cui Sabbia, carbone e altro ancora: la lampadina ne costituisce il catalogo. Il progetto nasce dall'esigenza di far conoscere al grande pubblico le tappe di un processo tecnologico durato oltre un secolo, evidenziando il contributo italiano in questo settore. In particolare si ricorda la figura di Alessandro Cruto (Piossasco 1847 - Torino 1908), inventore di un particolare procedimento per la produzione di un filamento di ottima qualità.
Una tecnologia innovativa nelle case di tutti di V. Marchis
Illuminazione: dal Museo di Alpignano al Politecnico di Torino di M. Broglino
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La lampadina nella pubblicità 1898-1954