Le vicende narrate abbracciano un periodo intorno all'anno Mille e riguardano la più bella pagina di storia del nord-ovest italiano, quando questa terra marginale, incuneata nella grande cerchia occidentale delle Alpi, produce un re. Arduino marchese di Ivrea e re d'Italia è un personaggio controverso. Ha l'ardire di opporsi con un certo successo ai poteri forti del suo tempo, il papato e l'impero, e riesce a governare le terre Italiche per oltre un decennio. Le vicende di Arduino, re guerriero dal sapore epico, in un certo qual senso, sigillano il mondo antico. Dopo i fatti d'arme nel teatro appartato di Sparone e della valle Orco nel cuore del Gran Paradiso dove Arduino fronteggia con successo Enrico II e Warmondo, niente sarà più come prima. In questo sfondo di grandi lotte e cambiamenti, il romanzo racconta la storia privata di un giovane monaco, pictor dello scriptorium vescovile di Ivrea, costretto a fuggire e ad arruolarsi nell'esercito di Arduino in procinto di muovere contro le gerarchie ecclesiastiche. Attraverso varie vicissitudini, il giovane monaco diviene il testimone privilegiato di molti episodi che costellano questa pagina di storia nella quale il Nord-Ovest italiano assume rilevanza europea. Proprio in quelle circostanze viene fondata la grande Abbazia di Fruttuaria. Il libro vuole essere un affresco a tinte forti del Canavese medievale, dove luoghi come la cattedrale di Ivrea, l'abbazia di Fruttuaria, il castello di Sparone e molti altri monumenti sono collocati con stretto rigore storico, come peraltro personaggi del calibro di Ottone III, Enrico II, e i vescovi Warmondo e Leone. Gli episodi cruciali della vicenda umana e politica del re Arduino d'Ivrea s'intrecciano in maniera sorprendente con quelli del giovane monaco, discepolo prediletto di un grande pictor, (il maestro del Sacramentario di Warmondo), famoso miniatore, che nasconde segreti d'arte e tesori d'inestimabile valore.
Ne scaturisce un romanzo avvincente, denso di colpi di scena, che indaga a fondo il rapporto maestro e discepolo in un particolare momento formativo delle grandi scuole medievali nelle quali si distilla con sapienza la cultura degli antichi.